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IL LETTO NUZIALE
DI ANGELA
(PAROLE E IMMAGINI)

Foto V Perugia – testi B. Spagnuolo
Nel rituale nuziale delle comunità abbarbicate alle pendici lucane del monte Pollino, il letto nuziale aveva un ruolo molto importante. Dal libro Angeli in ginocchio (La saga del popolo messapico)- *Angela (Gli eredi dei Messapi): «Nel giorno “dei panni”, pentole e padelle di rame stagnato furono appese alla rastrelliera sul muro della focagna, le stoviglie furono messe nello stipo nuovo, che Giovanni aveva fatto fare a Giuseppe Lequerce e che odorava ancora di linfa, e i bauli furono sistemati nella camera al piano superiore.
Vennero portati due splendidi alari in ferro battuto, i trastiellI, e delle belle tavole nuove per il letto. Mentre le donne disponevano le tavole sui trastiellI e vi sistemavano sopra il saccone, di tela di ginestra, pieno di profumati e fruscianti involucri di pannocchie, a sostegno dei candidi e soffici materassi di lana, si scambiarono un’occhiata e/…// Lucrezia si allontanò, per andare a prendere il resto della biancheria, e le donne ripresero a spettegolare, facendo commenti sul fatto che la bella Angela, nuda in quel letto principesco, con la sua bella criniera sciolta, sarebbe stata così bella da far svenire lo sposo/…//. Un mormorio ammirato fece seguito alle parole di mamma Lucrezia. Le esclamazioni prolungate furono fugate con un gesto spazientito da Lucrezia, che rimirò il letto nuziale soddisfatta. Una delle donne disse: – Con la piega ricamata di questo lenzuolo rivoltata sopra e questi cuscini traforati e orlati di filè finissimo, l’azzurro lucido della trapunta è quasi accecante. Io non ci metterei il copriletto, anche se è le sette bellezze pure quello. -/ – Il copriletto si metterà il giorno delle nozze, quando lo cospargeremo di confetti e di monete.»


Il letto nuziale di Angela qui fotografato è stato allestito con la biancheria originale delle sue nozze ma in un ambiente storico non suo e su materassi e reti attuali e non sulle tavole, che nel 1941 riposavano sugli alti alari di ferro. L’altezza del letto d’epoca era (al contrario dell’altezza dei letti moderni) un pregevole espositore, che permetteva alla parte laterale ricamata della piega del lenzuolo di cadere in pieno sguardo e alla bellissima frangia elaborata del copriletto di incorniciare il letto con un tocco principesco.








Le monete che il letto nuziale di Angela sfoggiò nel sabato Santo del 1941, giorno delle sue nozze, come le manciate di monetine leggere che furono lanciate, insieme ai confettini cilindrici dall’anima di cannella e al grano quando gli sposi uscirono dalla chiesa, erano la divisa monetaria del suo tempo.


Le monete che S.O.S.ROOTS sparge sul suo letto nuziale allestito nel 2021 hanno diverse provenienze mondiali e diverse “età”. Ciò ha significati vari che confluiscono, infine, in un unico significato.


Diverse sono le provenienze come diverse sono le razze mondiali e le loro etnie. Si “incontrano” tutte sul letto nuziale di una sconosciuta contadinella (che ignorava l’esistenza dei loro popoli a loro volta ignari dello sperduto angolo dell’estremo Sud italiano in cui ha vissuto Angela) e uniscono la storia dei loro popoli e delle loro fanciulle, con tutte le epopee relative e con tutti i valori che ne hanno ispirato la vita, alla storia di Angela, del suo mondo fatto di semine, vendemmie, mietiture, trebbiature, pianto, canto, e valori intramontabili.


Diverse sono le monete come diversi sono i popoli e le epoche cui sono appartenute, uno è il letto su cui sono state disseminate come uno è il mondo che fa da casa ai popoli e come una è la razza umana. Una è la “fanciulla”, di cui qui si commemora una tappa del cerimoniale nuziale, ed è una leggendaria contadina di un passato che va rubato all’oblio perché non porti con sé i ponti che servono al presente per andare incontro al futuro. Angela, che è il simbolo del suo mondo imperniato sull’abnegazione, la solidarietà e il timor di Dio, assurge a simbolo di tutte le spose degli altri tempi e altri luoghi rappresentati dalle monete e, insieme a loro, delle irrinunciabili identità da tramandare e della necessità di celebrare l’innegabile fratellanza tra i popoli della terra.


L’ultimo tocco al letto nuziale era spargere i confetti tra le monete, come augurio che la vita fosse, oltre che munifica, anche gentile e dolce con i due giovani e con la nuova famiglia che fondavano.


