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SOS fairy tales
series

(alias: launch of "FABLE-TALES / FIABAVOLE")

Le fiabe esistono da quando esiste l’umanità. Ci sono fiabe antiche e antichissime e ci sono fiabe domiciliate in un passato più recente, quello dei nonni e dei bisnonni. Sarebbe bello fare a gara per recuperare e trasmettere ai bambini proprio quelle.
Ai bambini, ai giovani, agli adulti e agli anziani vorrei chiedere di dichiarare aperta questa gara:
i bambini chiedano ai nonni di ricordare le fiabe ascoltate dai loro nonni e di raccontargliele. I figli adulti chiedano ai genitori di raccontare loro le fiabe udite da bambini. Le registrino, le conservino e le trasmettano ai loro eredi. I nonni e i bisnonni ripeschino nella memoria le fiabe antiche, quelle che non vanno più di moda e che ritraggono la vita
del tempo passato
(su altri canoni sociali e umani bilanciata). Le scrivano e le registrino nei supporti della tecnologia o le salvino, come dal tempo dei tempi hanno fatto genitori e nonni, nella mente fertile e fervida dei nipoti.

È giunto un tempo in cui non si tramanda più l’eredità identitaria del casato né quella culturale del popolo di appartenenza. In questo tempo, non sono più i genitori, i nonni, i familiari tutti e la comunità a costruire il tessuto cognitivo dei bambini e a dare loro la base morale o etica e sociale, su cui fondare i passi sicuri della crescita e irrobustire le ali del volo nella vita. È una longa mano invisibile, intangibile e più presente e reale che mai a fare da alveare mormorante attorno alle menti assetate dei bambini, a circondarle come placenta a tutto orizzonte di stimoli ad ampio spettro di penetrazione. Non hanno più la familiare, rassicurante voce narrante dei congiunti, la fiamma del fuoco e il canto del gallo nei pensieri erranti tra veglia e sonno, i bambini. Ospitano le immagini poco rassicuranti e disturbanti pescate a caso nei bagliori della tv o evocate dalle storie ascoltate agli altoparlanti intelligenti di ultima generazione, come Alexa, o visti nei film, proiettati per bambini e non adatti ai bambini, come Harry Potter, dove non ci sono appigli cui attingere sicurezza e insegnamenti per la vita infantile. Oggi, i bambini bruciano tappe irrinuncibili anche canticchiando canzoni per adolescenti ribelli, in cui, quando va “bene”, chiamano il proprio padre “il nemico” e quando va male fanno propri ritornelli come  “il mio Lucifero è triste”  e guardano trailer che disturbano già la psiche adulta e provocano lacerazioni inarginabili e senza limiti  in quella infantile tenera, ignara, ingenua e senza alcuno scudo protettivo.   Tutto ciò, aggravato dai cellulari, consegnati ai bambini dai genitori incoscienti o sottratti ai genitori distratti, ferisce la parte più tenera dell’innocenza con concetti durissimi anche sulla lotta con il male o contro il male, che nei tempi saggi era materia da riservare agli anziani conoscitori della vita e da risparmiare ai bambini semplici, innocenti, ingenui e delicati che dovevano  crescere per gradi.

Le fiabe sono necessarie.

FACCIAMO IN MODO CHE I BAMBINI
MANGINO PANE E FIABE,

 ricevano in eredità i racconti dei nonni e dei bisnonni
E SIANO DESTINATARI

DELL’EREDITÀ IDENTITARIA CHE È LORO DI DIRITTO,

PERCHÉ,

senza il terreno fermo dei valori tramandati da coloro che le collegano  alle radici, le nuove generazioni sono perdute.
Là dove non ci siano nonni cui chiedere

le fiabe antiche,

si può sempre ricorrere alle fiabe

inventate, perché il mondo delle fiabe non ha limiti e può fare da patria a

grandi e piccini.

Si dice che la fiaba abbia come protagonisti gli esseri umani e la favola gli animali o che la favola si concluda con una morale al contrario della fiaba. Comunque sia, noi proteggiamo e difendiamo favole e fiabe indistintamente e… sapete che vi dico? Inventiamo un nuovo genere!
Che ne pensate?
Lanciamo la moda della FIABAVOLA? Vi va?
FIABAVOLA SIAAAAA!

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