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Collana SOS IDENTITÀ italiche

IL PASSATO E' LA CASA DEI SEGRETI CHE POSSONO FARCI SOPRAVVIVERE

Questa collana è per coloro che usano il tempo come un capitale da gestire  e la lettura  come fonte delle ricchezze da investire, perché sanno che il presente ha bisogno del passato come l’albero delle radici  e che qualsiasi era non ha futuro se dimentica le sue origini e non tramanda la sua identità.

Il mondo è giunto a un crocevia dove molti viali comodi portano all’estinzione e pochi sentieri ardui alla prosecuzione della specie.Ciò accade perché la civiltà tecnologica ha spazzato via il vecchio mondo, dimenticando di ereditarne la sapienza, la conoscenza, le identità e i valori e di tramandarli al nuovo mondo, che si trova incamminato su una strada di cui non conosce l’inizio né la destinazione. Il genere umano, disorientato e smarrito, ha bisogno di ritrovare le coordinate del suo viaggio sulla terra e, per farlo, .ha una sola alternativa: ricostruire il tragitto già percorso, orientarsi e capire dove si  trova e dove è diretto.

L’uomo deve rivolgersi al passato, imparare dai suoi errori e appropriarsi dei segreti necessari a far trovare secoli anziché anni ad attendere le umane evoluzioni future. Ha bisogno di sapere chi è, per decidere chi sarà, ma non può farlo se prima non scopre chi era. Ha bisogno di sapere da dove viene, per capire dove andare e come evitare l’estinzione. Gli esseri umani devono ritrovare l’identità e le radici, per poter avanzare nella direzione che garantisca la prosecuzione della specie. Tutto ciò è diventato quasi impossibile, perché LE VECCHIE GENERAZIONI NON TRASMETTONO PIÙ IL SAPERE ALLE NUOVE, CHE CRESCONO SENZA RADICI, ignorano totalmente le vie della sopravvivenza percorse e domate dai loro antenati e non hanno modo di appropriarsi dell’anello che manca tra la catena del loro tempo e quella del tempo passato.

Questa è la ragione per cui è nato S.O.S.Roots, ha cominciato a raccogliere  le identità perdute e a salvarle dall’oblio usando i libri come cassaforte di coloro che sono radici umane dimenticate.

L’OPERA LETTERARIA CHE SEGUE RACCHIUDE I SEGRETI APPARTENUTI AI FORMICAI UMANI VISSUTI nelle realtà rurali e urbane dell’estremo Sud italiano. Sono stati raccolti nell’autarchica civiltà contadina, prima che la sua scomparsa li sottraesse alla luce della conoscenza e li seppellisse nell’oblio eterno, insieme a tutte le inenarrabili ricchezze umane mai tramandate e consegnate al buco nero del nulla divorante.

Si tratta di un lavoro che salva dall’oblio e tramanda la conoscenza e l’identità di una di quelle genie umane che addomesticavano i segreti inviolati della vita e della morte con la dirittura costante dei passi coerenti e con il battito indomito del cuore sicuro e fedele come il ripetersi delle stagioni e delle maree. S’intitola ANGELI IN GINOCCHIO (La saga dei messapi). È un’opera in quattro volumi. Racconta di persone che “hanno compiuto gesti semplici e veri come le impronte dei valori che nel tempo hanno tramandato le gesta attraverso tutte le epoche eroiche di chi ha preceduto e collegato gli esseri umani tutti per sempre alle loro radici”. È un’opera ambientata in Italia, sulle pendici lucane del Monte Pollino, ed è un vero e proprio dossier di vita assolutamente inedita, straordinariamente ricca di usanze sconosciute al mondo e di segreti scioccanti e rivelazioni grandiose. I personaggi straordinari, a volte simili agli scisti indistruttibili del paesaggio in cui vivono e a volte indifesi e vulnerabili come bambini, sono custodi di autentici tesori del sapere antico, saggezza perduta e misteri capaci di comandare alle forze della natura. Denominatore comune tra tutti i casolari sperduti e le comunità nascoste nei meandri della montagna è il vento, il messaggero storico e immortale della gioia e del dolore, delle transumanze stagionali, dei solchi fumanti della semina, dei cori della mietitura, dei canti della trebbiatura, delle processioni colorate in festa per i vari cerimoniali del rito nuziale, degli scambi di solidarietà tra calli e sudore, delle serenate sotto le finestre dell’amata e della vita frenetica, inarrestabile, intensa e drammatica di chi si sente “uovo tra le pietre”. Il vento è la voce della notizia che passa di monte in monte, di casa in casa, di mente in mente, di cuore in cuore. È la voce dell’amore e della libertà. C’è un’epica storia d’amore, in ognuno dei volumi di Angeli in ginocchio (la saga dei Messapi), insieme al cuore pulsante del passato che, fuggito per sempre, chiede a questa particolare opera di custodire nelle sue pagine gli incommensurabili insegnamenti delle vite perdute. Il messaggio prezioso che trasuda da questa saga è che il presente ha bisogno del passato come l’albero delle radici e che qualsiasi era non avrà futuro se dimentica le sue origini e non tramanda la sua identità.

I ROMANZI DELLA COLLANA S.O.S. IDENTITA' ITALICHE

Angeli in ginocchio (la saga del popolo messapico)

INEDITO

ANGELI IN GINOCCHIO
(La saga del popolo messapico)

Titolo: Tra due fiumi è la valle del Sarmento, che ha dato case, pasture, territori di caccia e provviste doviziose di ogni tipo alla stirpe dei Messapi sarmentani, i quali l’hanno scelta in ricordo della valle in cui altri due fiumi incorniciavano la mitica Troia. Quest’opera immortala, nel primo volume, vita e tradizioni delle comunità abbarbicate ai contrafforti del Pollino lucano, svelandone, attraverso l’amore epico di due personaggi reali del Novecento, l’identità remota e prossima e adombrando il disegno di una corrispondenza protostorica. Rivela il segreto dei guerrieri giunti sui monti con barche e remi e con cavalli degni del re degli dèi, nel secondo volume. Realizza l’introspezione catartica di tutte le sezioni nei viaggi fisici e ascetici di una donna che rincorre un mistero, nel terzo volume. Racconta la storia indimenticabile della grande regina dalle imprese mai compiute a memoria di aedi e menestrelli e delle ramificazioni dei due popoli che sotto il suo scettro divennero uno, nel quarto volume.Pellegrina sulle orme delle radici lontane, l’autrice disegna mappe innumerevoli con le orme del suo piede, dalla valle dell’Indo all’Anatolia, da Troia alla Siritide, dai ritrovamenti enotri dell’antico Monte Chiaro, lambito dalle acque del Sinni, alle dormienti ricchezze di reperti archeologici, parte venute alla luce e parte ancora in attesa nell’oblio delle viscere materne del territorio dell’antica Noia e della Val Sarmento. Approda alla sua terra, infine, all’antica cultura delle genti del Pollino, nelle cui credenze il desco imbandito era circondato da Angeli in ginocchio che pregavano perché nessuno si strozzasse ingoiando con fame il cibo chiamato “grazia di Dio”, cioè il frutto dei calli, degli stenti e dello scambio di solidarietà preziosa come il respiro delle stagioni.

Genere: È narrativa letteraria questa saga in quattro volumi. Non è nata precisamente soltanto dal genio letterario e dalla fantasia dell’autrice, che ha inseguito il vento della protostoria e ha studiato urdu e turco antico, per cercare l’ombra lontana delle parentele che il passaggio di ogni popolo lascia nelle pieghe glottologiche remote. Guarda al mito e alla protostoria nei volumi Eliade ed Egea, alla storia nel volume Angela e all’analisi catartica dell’uno e dell’altro tempo nella ricerca esistenziale meditante del volume Virgilia e del suo tempo tecnologico inquieto. Quest’opera letteraria vuole rubare all’oblio le antiche culture e proporle come non ti scordar di me a chi senta l’esigenza della ricerca di radici e delle identità in continua fuga davanti all’attacco indiscriminato delle sovrapposizioni di ere e di giri di boa sociali che il passato vedeva accadere in millenni. 

Stile: Lo stile ricercato, emotivo, sognante, lirico e di qualità delle altre opere dell’autrice, qui si lascia abitare da un epos fortissimo, ispirato ai tempi narrati e alla sapiente analisi dei moti dell’animo umano. Il linguaggio, fedele all’ordito letterario, storico e narrativo, non cade nell’entropia dissonante in cui i vari personaggi farebbero rabbrividire se parafrasassero lo scambio verbale mediatico contemporaneo. Il target di questa saga è universale, poiché non c’è lettore inadatto a scoprire che, per capire dove si stia andando, è necessario sapere da dove si proviene. 

Contenuti/messaggio: Tra due fiumi è la valle del Sarmento, che ha dato case, pasture, territori di caccia e provviste doviziose di ogni tipo alla stirpe dei Messapi sarmentani, i quali l’hanno scelta in ricordo della valle in cui altri due fiumi incorniciavano la mitica Troia. Quest’opera immortala, nel primo volume, vita e tradizioni delle comunità abbarbicate ai contrafforti del Pollino lucano, svelandone, attraverso l’amore epico di due personaggi reali del Novecento, l’identità remota e prossima e adombrando il disegno di una corrispondenza protostorica. Rivela il segreto dei guerrieri giunti sui monti con barche e remi e con cavalli degni del re degli dèi, nel secondo volume. Realizza l’introspezione catartica di tutte le sezioni nei viaggi fisici e ascetici di una donna che rincorre un mistero, nel terzo volume. Racconta la storia indimenticabile della grande regina dalle imprese mai compiute a memoria di aedi e menestrelli e delle ramificazioni dei due popoli che sotto il suo scettro divennero uno, nel quarto volume.

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ANGELI IN GINOCCHIO
(La saga del popolo messapico)
*
ANGELA
(gli eredi dei messapi)

SCHEDA

Questo primo romanzo della saga è ambientato nelle zone rurali delle pendici lucane del Pollino e in Val Sarmento ed è riferibile al tempo della seconda guerra mondiale. Narra i patimenti di chi prega per i congiunti, che combattono al fronte, mentre combatte la propria guerra per la sopravvivenza contro le forze della natura e, spesso, contro il pollice verso del potere locale. Descrive le peripezie attraverso le quali Angela incontra e sposa Gaetano, le lacerazioni separanti della guerra e quelle invisibili del cuore, i pericoli nascosti nelle albe e nei tramonti del cielo più stellato del mondo, i rischi e l’arcano di fitti misteri. È un romanzo di valori eterni e di tragiche passioni ma anche di percezioni connesse con altre vite- altri tempi degli stessi luoghi. È il canto della vita e della morte e di un retaggio tutto mediterraneo della rassegnazione fatale del contadino che si sente “uovo tra le pietre” e che assurge a simbolo di un Meridione in ginocchio. È anche un monumento alle svolte epocali irreversibili e grandiose del dopoguerra, che ha travolto personaggi umili e straordinari come Angela e Gaetano e, allo stesso tempo, li ha annoverati tra i suoi fermenti lievitanti inarrestabili. È molte, molte cose non sintetizzabili in poche righe, ma, innanzitutto e senza alcun dubbio, è un monumento agli abissi insondabili dell’amore che sfugge all’essere umano eppure ne intride ogni cellula e ogni respiro. Intanto il lettore è divorato da un’ansiosa curiosità. Minacce paradossali si insinuano nell’ombra. Angela si salverà? Chi sarà immolato agli insidiosi pericoli nascosti nella neve solenne di una notte ventosa? Chi sfuggirà all’indiscussa ferocia che sa nascondersi nelle viscere della natura? Chi vedrà il ritorno della primavera e ascolterà di nuovo il canto del cuculo? Resisteranno Angela e i suoi cari alla “tramontana tagliente” della natura e della vita, cauterizzando i tagli e il grido del “tempo gelido” visibile e nascosto? Il suo bellissimo, amato dragone, arruolato nell’esercito regio, sopravviverà alla guerra? Sarà ancora lo stesso che le ha promesso eterno amore, se tornerà da lei? E lei sarà ancora lì ad accoglierlo e, se sì, con quali e quante delle ferite e delle cicatrici spirituali e materiali inflitte a tutti e a ognuno dagli sconvolgimenti lontani e vicini? Riusciranno Angela e Gaetano a riunirsi e, se accadrà, riusciranno a vivere “felici e contenti” o… avranno altri prezzi da pagare? Molte domande nascono da questa lettura, perché quelli erano tempi incerti in cui la vita e la morte erano facce di ogni arco di tempo compreso tra l’alba e il tramonto e viceversa.

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INEDITO

 

 

 

(pubblicato, con il titolo Il destino ti abita – nel 2007 da Eurapress&Todariana)

ANGELI IN GINOCCHIO
(La saga del popolo messapico)
**
ELIADE
(gli eredi di Priamo)

SCHEDA

Il secondo volume della saga scaturisce dalla Troia del mito e si sviluppa sulle tracce protostoriche fornite dall’archeologia e dai “semi del vento” che impollinano le sovrapposizioni linguistiche millenarie. Narra l’epopea del popolo messapico, la fondazione di Egea (futura Siris), la dicotomia del popolo, il viaggio di metà di esso fino alla Val Sarmento e la nascita della stirpe dei Messapi sarmentani. È l’amore, però, il protagonista impalpabile eppure quasi tangibile, l’amore epico, inarrestabile come gli uragani e capace di travolgere la vita dei grandi, l’amore tra Cheones ed Eliade, la creatura dalla bellezza leggendaria al cui incantesimo è impossibile sottrarsi. La tragedia, il baluginare del clamore bellico e il valore sono la cornice narrativa omerica che corre sull’incedere dell’azione nel mondo esteriore e in quello mozzafiato delle oscure profondità interiori e della guerra senza quartiere tra le infedeltà dell’istinto e la fedeltà del cuore tanto abissale da divenire letale. Le situazioni, i luoghi, i rituali sconosciuti, misteriosi e unici e gli eventi del popolo messapico-sarmentano riempiono le pagine di questa sezione, ma, ancora una volta, è l’amore a torreggiare, come una catastrofe eroica, su vincitori e vinti, sul rumoreggiare torrenziale del grande fiume, sulla valle che richiama un’altra valle lontana e sulla notte buia trapunta di lucine danzanti che la piccola Egea applaude con gioia. L’ansia del lettore è incontenibile, poiché incerte erano le sorti, anche dei grandi, nell’epoca in cui gli dèi potevano afferrare a caso i pensieri degli umani e rendere reali i più nefasti. Facendo scorrere le pagine, chi legge non può fare a meno di porsi molte domande. Quali occhi spiano Cheones e il suo popolo, mentre attraversano foreste e asperità e risalgono il fiume al contrario? Chi è il finto grottarolo che spia Eliade tra felci e grandi corolle imperlate di pioggia? Quali pericoli visibili e invisibili minacciano la coppia reale e specialmente la leggendaria Eliade? Quali incantesimi, quali forze arcane si addensano come cumuli nembi su di loro? Riuscirà la “patria” ritrovata a placare l’ansia inarrestabile che sferza Cheones, prima che egli giunga a una fatidica notte di luna?

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INEDITO

In copertina: rovine dell’antica Troia/ le mura dalla cima larga abbastanza da essere pattugliata dai guerrieri nella fatale guerra del mito (Foto dell’autrice)-

ANGELI IN GINOCCHIO
(La saga del popolo messapico)
***
VIRGILIA
(gli eredi del cavaliere che volle erba per sette cavalli)

SCHEDA

È ambientato nell’era moderna, il terzo volume, e narra del viaggio che la figlia di Angela inizia, fuori e dentro di sé, in virtù del lascito delle misteriose parole pronunciate da sua madre in punto di morte. Virgilia sembra zigzagare a casaccio, con vere incursioni, nei dialoghi e nella vita delle genti delle pendici del Pollino e della Val sarmento, nei ricordi d’infanzia e nelle latitudini mondiali e spirituali, alla ricerca di porte comunicanti tra la vita di sua madre, la propria vita e la dimensione altra intravista in visioni alle quali cerca conferme e alle quali, al contempo, non riesce a dare contorni definiti. Il sentore che le fa da guida la mette in guardia contro un sogno ricorrente. Il tormento di Virgilia nasce dalla seduzione dell’armonia totale, dalla sua latitanza nella vita materiale e spirituale, dalla mancata certezza della fedeltà del suo amato e da qualcosa che viene da molto più lontano e che ha a che fare con visioni sconcertanti. La fine non le è nuova ma… gioca con le luci e le ombre dell’amore intramontabile, abissale, accecante, incontenibile, inimitabile e senza ombre che abita Virgilia e la lacera senza tregua, da tempi immemorabili, con rebus, aghi e spine inframmezzati a crogiuoli di lucentezze provenienti da abisssi siderali forse mortali. Questo romanzo è attualità e leggenda, realtà e sogno e tormentosa attesa di qualcosa che sembra introvabile, perché abita in quel qualchedove indefinibile indefinito che scava nell’anima di lei caverne piene di dolore e di gioia laceranti allo stesso modo. È una sfida per i lettori, una gimcana tra sensazioni contrastanti e pagine che sembrano casuali, in cui narrativa e poesia fanno l’una nell’altra incursioni simili alla zampata del leone, le metafore baluginano e accendono domande su speroni e balsami ugualmente sconquassanti. La lettura sale e scende nella mente, nel cuore e nel respiro, mano a mano che sciami di domande  si inseguono. Che cosa cerca davvero Virgilia? Che cosa le affetta l’anima e la spinge a varcare confini geografici e mentali? Che cosa trova tra le rovine di Troia? Dove nascono i misteri insondabili del suo tormento inconfessato? Quale alchimia la spinge a fondersi con monti e cieli e a rincorrere il finale che il lettore non si aspetta?

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ANGELI IN GINOCCHIO
(La saga del popolo messapico)
****
EGEA
(... e i vinti assoggettarono il vincitore)

SCHEDA

Egea è il romanzo in cui il serial tira in barca i remi e porta a compimento tutti i tasselli posti a dimora durante il lungo cammino letterario dell’intera saga. Tutto trova conclusione, in questa ultima sezione, e persino le parentele linguistiche di personaggi e luoghi vedono sbocciare e fiorire i cenni apparsi, qua e là, come per caso. La piccola Egea, figlia di Eliade e di Cheones, eredita il trono in tenera età e, da subito, mostra di avere lo scettro innato che non viene dall’uomo. Tutto di lei è straordinario, dalla bellezza all’umiltà laboriosa e fedele con cui si mescola al suo popolo e ne fa grandi le vestigia. Segreta è l’identità di colui che conquisterà il suo cuore. Ardue sono le prove con cui egli sbalordirà genti vicine e lontane. Scenografie fantasmagoriche, tensioni e rischi grandi fanno da cornice alle imprese senza limiti di Egea, questo personaggio femminile che non ha pari nel tempo conosciuto. Innumerevoli sono i cori che ne immortalano il genio molteplice e l’impari grandezza altera e umile a un tempo. Meraviglie mai viste da occhio umano, cose grandiose e inenarrabili accadono attorno a Egea, le cui capacità mirabili e regali rendono stabile l’incerto equilibrio tra popoli abituati a trasformare la stretta di mano in sfida all’ultimo sangue. La grande regina dal prestigio incontrastato e dal fascino accecante, che unisce popoli belligeranti sotto lo stesso scettro conqusita il lettore e gli insinua nel cuore un’ansia malandrina incontrolalbile e ambigua. Che cos’è che dalla grandezza del personaggio lancia a chi legge quel certo disagio fastidioso? Dove ha origine il subdolo sentore che, a un certo punto del romanzo, comincia a prendere corpo? Quali insidie striscianti si profilano nella vita del personaggio Egea e passano da lei al lettore la pelle d’oca e l’ansia del cuore? Quali sono i conflitti impari che Egea mantiene in perfetto equilibrio in ben tre regni? Qual è il conflitto che richiede luce radente e coraggio incorruttibile e che si svolge all’interno del suo cuore? Trionferà, infine, fulgida come alba incontrastata, questa protagonista la cui aura di mistero avvolge i suoi regni, le loro valli, il brulichio di tutte le loro creature e persino il loro cielo? Che cosa farà rabbrividire persino il vento a misura di orizzonte e congelerà la vita in un’attesa presente fusa con un passato che sfuma nel futuro? Molte sono le emozioni che attendono il lettore e molti i misteri che dovrà dipanare.

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i-sogni-non-hanno-patria

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1° edizione con il titolo La nonna di Nassiriya ( 2005- Eurapress&Todariana Editrice)-

I SOGNI NON HANNO PATRIA

SCHEDA

Titolo: Il titolo di questo piccolo libro dalla vocazione cinematografica contiene la sintesi della sua “identità” letteraria e dei suoi contenuti.

Genere: Quest’opera breve nasce dalla pulsione ininterrotta della narrativa urgente e mareale tipica dell’ instant book, ma contiene

 

valichi attraverso cui il lettore accede alle oasi del sapere antico e delle sue vie sintonizzate con le precipitazioni atmosferiche, il clima, le stagioni e il respiro autogeno della natura sovrana.

Stile: Lo stile intenso e quasi onirico nel suo lirismo scorre come un fiume in piena tra gli argini del romanzo vero e proprio e quelli della storia nella storia che ne è cuore commovente

Contenuti/messaggio: I contenuti partono dalla strage dei militari italiani di stanza in Iraq nel 2003, percorrono i ricordi asserragliati nella memoria antica della protagonista e sfociano in un epilogo in sintonia con l’infinito e con l’eterna armonia. Tutto si impernia su un personaggio unico, che funge da banca dati del mondo ormai scomparso in cui i valori essenziali della vita abitavano animi semplici in sintonia perfetta con la natura. I messaggi che ne derivano hanno tanti piani di lettura quanti la sensibilità del lettore ne può contenere.

È vero che questa storia ricorda un dramma italiano collettivo, legato, ahimè, a infiniti altri drammi mondiali, e che descrive sentimenti che tutti sono in grado di richiamare dall’inconscio, ove, sicuramente, si sono depositati e hanno sedimentato più o meno inconsapevolmente. È però vero anche che la strage dei militari italiani è soltanto la causa scatenante, dalla quale il romanzo nasce, e la cornice dolente entro la quale la tensione narrante sviluppa il disegno letterario del suo indimenticabile contenuto.

La narrazione di questa storia unica nel suo genere scivola gradualmente e scorrevolmente verso un epilogo oltre storia, dove le bandiere del buio sbiadiscono e svaniscono nella luce della speranza.

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