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Collana SOS futuro

(alias: esuli tra le stelle)

Le collane S.O.S. Roots nascono dal desiderio di rubare al tempo tutte le briciole possibili delle identità umane, in questa era che vede cambiamenti epocali sconvolgenti sovrapporsi e accavallarsi vertiginosamente nello stravolgimento delle logiche generazionali. L’ansia di recupero del passato non è dovuta al caso e neppure alla velleità di cimentarsi con argomenti interessanti e complessi. Rientra nel quadro globale della letteratura al servizio delle anamnesi remote e prossime delle culture umane e della tradizione linguistica. Le orme del passato, i soli velieri che possano traghettare l’uomo verso il futuro, vanno sottratte all’indifferenza e alla dimenticanza.

Giungono in punta di piedi, direttamente dal futuro dell’umanità, le due opere che inaugurano questa collana. Portano con sé il parafrasare sincero e diretto dei tempi in cui la conoscenza passava da una generazione all’altra per via diretta, attraverso il dialogo, la narrazione, la collaborazione e i raduni, nei boschi, nelle semine, nelle mietiture, nelle aie, accanto al fuoco o nei pellegrinaggi da viandanti terrestri, con bastoni e sandali; trasferiscono il passaggio generazionale della conoscenza fino ai viandanti umani esuli nello spazio siderale.

Sarom deve affrontare un attacco spaventoso

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SUVU

Due sono i personaggi chiave: Sarom, il presidente planetario, e Thames, il capo del SIMOF (Straight Intervention Mobile Force). Sarom deve affrontare un attacco spaventoso, Thames deve risolvere un giallo di proporzioni ultraplanetarie.

Sarom Weddley, nonostante i gravi eventi che si profilano, dedica del tempo alla nipotina Mariah, raccontandole a puntate, la storia del pianeta terra e l’epopea che ha causato la fuga dell’umanità verso lo spazio, in una fantasmagoria strabiliante di mezzi stellari. La ricerca angosciosa della sopravvivenza è il filo conduttore tra il passato da profughi galattici e il presente da abitatori del pianeta Suvu e domatori dello spazio. L’appuntamento narrativo con Mariah è, per il presidente, un’oasi di pace, tra le pesanti responsabilità aggravate da una minaccia dalle dimensioni inimmaginabili. 

E' il genio di suo figlio Thames Weddley a intuire l’immensità e gli incredibili grovigli di tale minaccia, prima sul satellite Quetri e poi sul pianeta Suvu, tra mille colpi di scena mozzafiato, non avulsi dalla dura lex sed lex necessaria a impedire l’estinzione della specie. L’appassionante cadenza narrativa lievita, di pagina in pagina, in un incalzante e urgente interrogativo: riusciranno i Weddley a scongiurare il pericolo immane che sovrasta i singoli, le masse, le varie città Stato e il pianeta intero? Riusciranno a impedire che la progenie umana perisca per la seconda volta?

Scrivendo questa storia che proviene dal futuro, l’autore si è domandato se non fosse il caso di eliminare il racconto, della genesi terrestre e dell’epopea umana, dedicato alla nipotina. Oggi, nel post covid 19, quella parte del libro assurge a necessario strumento della memoria, mentre gli insegnamenti e gli sviluppi illuminanti, che si aprono a ventaglio, trasformano ogni pagina di questo romanzo in una finestra da schiudere su un nuovo incipit del “romanzo umano”. Il nuovo futuro che ne emerge ci domanda: riuscirà il genere umano a trovare la spinta propulsiva della creativa via verso la speranza e a salvare se stesso e il pianeta terra?

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copertina Kerat finale

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KERAT

SCHEDA

Nell’impero federale dell’emisfero Sud e nella federazione degli Stati del Nord del pianeta Kerat, forze buone e forze malvagie si confrontano. Le une devono salvare il pianeta e gli abitanti, le altre, ottenebrate dal tornaconto, perseguono intenti criminali.

I due emisferi e le loro situazioni diverse hanno una sola possibilità: ripristinare le condizioni della sopravvivenza.

I Keratiani, che posseggono tecnologia avanzatissima ma hanno dilapidato il patrimonio naturale fino a precludersi la sopravvivenza, intraprendono una disperata e coraggiosa avventura di salvataggio planetario, con l’aiuto dei Suviani. L’azione è inframmezzata da quadri pregevoli di viaggio siderale, vita galattica, familiare, militare, sociale, amorosa e governativa, che non ci risparmia continue sorprese inimmaginabili né suspense ininterrotta. L’ansia ci inchioda alle pagine e all’azione incalzante e senza interruzione che turbina attorno a due figure indimenticabili, l’imperatore Mustoc Rebu, figura chiave dal fascino calamitante, e il giovane nobile Mokela, dal cuore intrepido e dalla mente geniale. La curiosità ci divora. Riuscirà l’imperatore a sfuggire agli intrighi inestricabili? Potrà il connubio tra la profondità scientifica e umana di Suvu e il sapere tecnologico di Kerat operare il miracolo della salvezza? Potrà l’irresistibile Mokela conciliare l’amore, il dovere, la fedeltà stoica e la lealtà senza confini? E riuscirà il pianeta Kerat a sfuggire all’estinzione, tra le trame diaboliche della corruzione e dell’avidità?

Sembra un monito congegnato per l’umanità del Covid 19, quello con cui questo libro ci addita un passato futuro che è la strada attraverso cui i posteri potranno trovare secoli e non soltanto anni ad attendere le loro evoluzioni future.

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